Un turista al Manifesto

La settimana scorsa sono stato a Roma per un corso di aggiornamento, la città eterna è sempre più bella.

Da alcuni mesi è possibile salire in cima al Vittoriano tramite un ascensore panoramico e 7 Euro, la veduta è mozzafiato e molto riassuntiva, ci sono potenti binocoli liberamente utilizzabili e pannelli informativi.

Campo dè Fiori è la piazza che più mi ha emozionato, la miriade di giovani accatastati sui gradini della statua di Giordano Bruno, i suonatori di strada bravi e non tutti sobri, i camerieri pakistani in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno che ti servono a tutto spiano battute irriverenti in perfetto italiano, impossibile non lasciare la mancia!

"Lungo er Tevere… Roma", il fulcro della notte è qui. Prima osservo stupito, da entrambi i lati di Ponte Garibaldi tutte le lucine che scorrono lungo il Tevere e sull’isola Tiberina, poi scendo incredulo le scale verso le banchine del Lungotevere, bevo una birra ipnotizzato dal panta rei del Tevere, ritorno a galla grazie alle scale del pedonale Ponte Sisto, non riesco ad ammirarlo per quanto merita, sono quasi le due di notte ed è stracolmo di ragazzi che mi fanno sentire un alieno, per giunta maturo.

Per chi ha l’hobby dell’informazione libera, infine, è immancabile una visita al Manifesto – quotidiano comunista in via Tomacelli 146, sarete accolti con tutti gli onori che si merita "un turista al Manifesto" dal redattore capo Tommaso Di Francesco, a me ha offerto pure un caffé, una bella ragazza vi accompagnerà lungo tutti gli uffici (piccoli, tappezzati di storia, traboccanti di libri e riviste che si arrampicano su PC asfissiati) e vi presenterà uno ad uno tutti i giornalisti presenti, vi indicherà la postazione di lavoro della minuta e purtroppo assente Giuliana Sgrena, vi presenterà il direttore del quotidiano, stringerete la mano addirittura a Valentino Parlato, vi saluterà Marco Boccitto (si sente anche su Radio Tre), assisterete addirittura all’arrivo via fax della vignetta di Vauro. Il portone del Manifesto è sempre aperto al terzo piano del palazzo, non provate a suonare ma salite le scale, prima che si trasferiscano nella nuova sede.

2 risposte a “Un turista al Manifesto”

  1. Grande, sempre meglio!
    Leggendo questo post mi sembrava di essere con te a Roma… non ti sto prendendo in giro… si sente bene quando c’è l’emozione dietro ad un pensiero scritto. Si percepisce il piacere che hai provato soprattutto nel visitare la sede de “Il Manifesto”.
    Grazie per aver condiviso anche questo tuo momento di vita.

    Steve.

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